Kosñipata significa “terra delle nuvole”. È il punto d’ingresso e di partenza per le visite al parco Nazionale del Manu. Entrando al parco, si possono apprezzare anche dei resti dell’antico “cammino inka”, con i rispettivi canali.
Dove si trova?
Il comune di Kosñipata (4.600 abitanti) si trova 220 km a sud-est rispetto alla città di Cusco.
Ci si arriva via-Paucartambo, attraverso il passo “Abra de Acjanaco” e il punto panoramico “Tres Cruces”, per poi scendere fino alla valle di Kosñipata. Durante il perorso, il turista può fermarsi nelle località di Pillhuata e San Pedro, nel cuore del bosco umido del Manu, per osservare il “Gallito de las Rocas”.
Il punto di partenza per i tour è il Porto di Atalaya, mentre a Shuntuya, sede di un’antica missione dominicana, finisce la strada; poi si può continuare solo via fiume, con un barcone o una canoa a motore (detta comunemente “peque – peque”).
Descrizione del sito
La creazione del comune di Kosñipata risale solo agli anni cinquanta del secolo passato, prima c’erano solo alcune aziende agricole che si dedicavano alla coltivazione della canna da zucchero e alla produzione di “aguardiente”. La zona era abitata da due comunità native: i “Wachipayres” e i “Machiguenguas”, i quali si dedicavano all’agricoltura di sussistenza ed alla pesca.
Di recente si è sviluppato anche il paese di Pilcopata, capoluogo della zona, che serve come centro logistico per i tour nella Riserva, dove si trovano le principali strutture ricettive e ristoranti e dove si realizza il commercio di prodotti della foresta.
Nel punto di ingresso al Parco Nazionale, si possono riconoscere dei resti evidenti del passaggio degli inca, i quali lasciarono un percorso ben marcato con tanto di canalette di scolo. Sono stati inoltre ritrovate delle incisioni rupestri sparse in diversi punti della foresta che rappresentano scene con esseri umani, animali e segni sconosciuti.
Fino a circa 15 anni fa nella zona era anche sviluppata l’attività legata al taglio di legname, ma ora è stata proibita, con la finalità di proteggere la foresta. Ogni altra attività umana risulta però difficoltosa, a causa dell’enorme lontananza della zona dalla città (Cusco). A causa di questa posizione estremamente periferica, Puerto Maldonado (città giovane, fondata solo nel 1902) registra un forte ritardo nello sviluppo economico: la popolazione della città, principalmente originaria delle tribù locali, si dedica all’estrazione di minerali e allo sfruttamento delle risorse naturali in genere.
La scarsità di popolazione e la mancanza di uno sviluppo economico hanno permesso, però, la tutela e la conservazione della straordinaria biodiversità che caratterizzano queste regioni, rendendole uniche al mondo.
In conclusione, questo è una destinazione ideale per gli ornitologi, gli amanti della natura, dell’avventura, del birdwatching, dell’esplorazione… ma che sanno muoversi ed operare nel rispetto dell’equilibrio ecologico circostante.